Il racconto di prima mano del generale di corpo d’Armata italiano che ha servito «boots on the ground» nel teatro di guerra afghano contro il terrorismo islamico. Una narrazione incalzante e dallo stile fresco, in un libro scritto insieme alla giornalista Germana Zuffanti
Il ritiro dall’Afghanistan è un evento epocale che si presta e si presterà nei prossimi mesi e anni ad ampie analisi e discussioni, come avvenuto per il Vietnam dopo la caduta di Saigon (1975). Ma motivare o capire questo fallimento, con uno strascico di recriminazioni e accuse su chi sia il responsabile dell’abbandono dell’Afghanistan al proprio destino, non è cosa semplice. Così come non lo è sminuire il nuovo Emirato islamico e ridurlo al macchiettistico «covo di terroristi barbuti e medievali».
Uno sguardo approfondito e critico sulla questione afghana – attraverso un manuale orientato specificamente a spiegare ai futuri soldati cosa aspettarsi e come agire in un contesto di guerra e/o in aree di crisi – è il libro ‘Fuga da Kabul. Il ritorno dei Talebani in Afghanistan’, che raccoglie il racconto crudo del generale di corpo d’Armata italiano Giorgio Battisti, il quale ha servito «boots on the ground» nel teatro di guerra afghano contro il terrorismo islamico. Scritto a quattro mani con la giornalista Germana Zuffanti, che da tempo si occupa di questioni sociali e delle problematiche legate all’Afghanistan, il saggio offre al lettore uno sguardo approfondito e critico senza alcun giudizio ideologico o politicizzato sulla realtà dell’Afghanistan e della sua nuova leadership.
Partendo dai fatti, gli autori raccontano con uno stile fresco e una narrazione incalzante le ragioni del disastro militare, i fatti del 2021 e perché aspettarsi importanti novità in questo Paese indomabile e refrattario alle ingerenze internazionali. Durante l’esperienza sul campo – ben quattro missioni in Afghanistan subito dopo l’11 settembre e fino al 2016 – il generale Battisti ha avuto modo di comprendere a fondo la realtà di questa regione chiave per la geopolitica mondiale e conoscere i suoi abitanti. Insieme con la giornalista Germana Zuffanti, ecco che si ricostruiscono anni di missioni in prima linea.
Alla cornice storica, gli autori affiancano un diario dettagliato delle missioni NATO, dell’importante ruolo svolto dall’Italia, del valore strategico del Paese e di come e perché non sia stato possibile sconfiggere gli studenti/guerriglieri del Corano, pur con una potenza di fuoco molto maggiore. Un libro scritto da un generale che, grazie al suo punto di osservazione privilegiato, oggi è in grado di trasferire la propria esperienza alle nuove generazioni di operatori delle forze armate.