Ieri, domenica 19 dicembre, a Civitella San Paolo (RM) il professor Salvatore Santangelo ha incontrato la comunità in occasione della presentazione del suo saggio “Geopandemia – Decifrare e rappresentare il caos”. La serata è trascorsa all’insegna della cultura: l’autore ha toccato tanti temi di attualità politica nazionale e internazionale, ha risposto alle sollecitazioni dei presenti e ha firmato le copie che i partecipanti hanno deciso di acquistare.
Dopo i saluti istituzionali da parte dell’amministrazione comunale, il moderatore Domenico Ercoli ha aperto il dibattito stimolando una riflessione a partire dal sottotitolo del libro “Decifrare e rappresentare il caos”. Il caos, secondo l’autore, non si può eliminare e per certi versi bisogna imparare a conviverci, talvolta a governarlo. La pandemia ha rimescolato le pedine sullo scacchiere internazionale, l’economia è lo strumento tramite il quale oggi si conducono le guerre e in tale ottica i vaccini hanno avuto un ruolo geopolitico importante. Russia, Cina e Cuba hanno prodotto i primi vaccini al mondo, ma sono stati ignorati dall’Occidente; durante i primi mesi di pandemia, questi tre Stati sono venuti in Italia e hanno studiato i dati dei contagi nazionali. Dopodiché, sono arrivati i rispettivi vaccini: Sputnik, Sinopharm e Soberana 02 – che è l’unico al mondo progettato appositamente per la popolazione pediatrica. L’Italia, quindi nella partita geopandemica dei vaccini è stata terreno di analisi, celata dietro una serie di aiuti più strumentali che effettivi.
L’accento del dibattito è stato posto anche sulla Corea del Sud, paese tra i più sviluppati al mondo sotto l’aspetto tecnologico e scientifico. Lì l’educazione sociale, la disciplina e la dedizione allo studio sono valori coltivati dalla moltitudine della popolazione nazionale; a tal proposito, è stato fatto il paragone coi paesi occidentali, dove, invece, tali valori non sono condivisi all’unanimità. Secondo il professor Santangelo, il ’68 ha scardinato dei dogmi positivi ed è stato uno spartiacque nella seconda metà del Novecento: se nel secondo dopoguerra la ripresa era stata fondata anche su certi aspetti, con i moti del 1968 tutto è cambiato. E quegli Stati che non hanno avuto un annus horribilis (Ercoli) sono cresciuti economicamente, culturalmente e socialmente secondo i valori sopraccitati. Su tale aspetto è intervenuto Carlo Prosperi, relatore dell’incontro, che ha analizzato il ’68 alla luce delle dinamiche italiane di quegli anni.
Alla fine dell’evento, Santangelo ha risposto alle domande del pubblico e ha firmato le copie dei suoi saggi (“Geopandemia”, “Il volo dell’aquila” e “Tripoli, Italia”).