Verba manent: Rousseau sarebbe indignato

“Le persone che sanno poco sono solitamente dei grandi parlatori, mentre gli uomini che sanno molto dicono poco”. Così, tempo fa, Jean-Jacques Rousseau affermava e sviluppava una filosofia dello Stato che sarebbe rimasta nella storia. E le sue parole, attualmente, fanno riflettere se riferite ai politici che governano l’Italia. Verba volant, nel loro caso. Oggi, Rousseau sarebbe indignato, se sapesse che il Movimento 5 Stelle ha sfruttato la sua scienza, per titolare la propria “piattaforma di democrazia”.
Ieri sono stati pubblicati i risultati del sondaggio riguardo all’autorizzazione a procedere contro Salvini; gli elettori hanno deciso, il Ministro non deve essere messo sotto accusa. Bene, la democrazia ha vinto, la scelta è stata fatta dal popolo, non dai parlamentari. Il patto fra Lega e M5S proseguirà. “Tutto va bene, madama la marchesa”.
È davvero un segno di democrazia rimettere ai cittadini (in verità solo a circa 50.000 di essi, ndr) una questione tanto delicata quanto quella del processo a un Ministro per sequestro di persona e abuso d’ufficio? O, forse, sarebbe meglio che gli eletti, in virtù della fiducia garantitagli nell’urna, decidano secondo la loro cultura sui fatti? Sia santificata la democrazia, fondamento della nostra Repubblica, ma esistono questioni che non possono essere rimesse, in toto, al popolo.
Chi usa la democrazia per salvare il fondo della schiena e proteggerlo dalle accuse, non solo non merita il seggio ove siede, ma necessita altresì di ripetizioni di civiltà. Gratuitamente, s’intende.

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