Tal Lorenzo Gasperini, curriculum invidiabile: coordinatore nazionale Eletti della Lega Giovani (accidenti!), capogruppo della Lega nella provincia di Livorno e, udite udite, consulente legislativo alla Camera per il partito. Un trampolino di lancio verso la politica più alta, soprattutto a giudicare dalle sue recentissime dichiarazioni, che occorre riportare integralmente onde evitare di mal capire il personaggio:
“Un giovane sano che si vaccina dimostra debolezza, paura della morte, creduloneria, infermità intellettuale, facile obbedienza al primo politico che passa e lo minaccia e una psicologia da servo. Tutte caratteristiche che dovrebbero comportare come minimo l’esclusione dalla vita sessuale, come contrappasso naturale”.
Politici che minaccerebbero e imporrebbero una mentalità da servi verso giovani – sani – che si vaccinano. La chiosa della riflessione, poi, merita attenzione particolare: il riferimento alla vita sessuale è quanto mai inopportuno e decontestualizzato. E se voleva far uscire un ghigno sulla bocca di qualcuno, invece ha suscitato solo ribrezzo.
Gasperini parla di contrappasso, forse riferendosi alla legge del taglione che Dante applica nella sua Commedia ad alcune categorie di individui. E lui, “irregolare, recidivo e toscano” come da bio Instagram, vuole evitare la pena che il Sommo Poeta prevedeva per gli ignavi: una sollecitudine costante da parte di insetti. Perciò, a differenza degli ignavi, Gasperini si schiera, prende posizione.
Dimentica, tuttavia, quanto Dante prevedeva nell’VIII bolgia dell’Inferno, nella quale egli collocò i cattivi consiglieri, cioè quelli che coi loro mali consigli ingannano gli altri. Costoro sono avvolti in lingue di fiamma che gli provocano tormento e sofferenza.
Senza continuare a scomodare la Divina Commedia, vorremmo ricordare a Gasperini due cose: la prima, ovvero quello che Dante faceva subire ai cattivi consiglieri, che oggi, con un pizzico di fantasia, potrebbero attualizzarsi nelle persone che disinformano circa la pandemia; la seconda, cioè che per fare politica la propaganda non basta più. I populismi stanno facendo retromarcia di fronte a un modus operandi più competente.
Una domanda, infine, a chi sceglie di preservare taluni aspiranti politici tra le proprie fila di partito o, peggio ancora, di movimento giovanile: credete davvero che certe presenze facciano onore alle vostre cause?