Ieri alle ore 18 si sono concluse le elezioni legislative in Germania. In molti si sono meravigliati, se non anche dispiaciuti, che Angela Merkel non si sia ricandidata per il suo Partito CDU. Certamente, non è da sottovalutare che la situazione politica tedesca stia vivendo un periodo difficile, frammentato e imprevedibile. Cosa che ai tedeschi non piace molto, abituati alla perfezione.
Dal conteggio dei risultati di questa mattina, si evince che entrambi i maggiori partiti tedeschi, la federazione formata dai partiti gemelli CDU e CSU di Angela Merkel e l’avversario SPD di Scholz, sono sotto il 30%. La vittoria di quest’ultimo è di poco rispetto al partito ancora reggente (il 25,7% contro il 24,1%), un risultato alquanto deludente per entrambi mai visto dal Dopoguerra.
La CDU nelle elezioni ha perso il distretto di Aquisgrana dove ha votato Laschet, invece Scholz ha prevalso a Potsdam rispetto ad Annalena Baerbock. Insomma, dei risultati che sono del tutto da commentare e che hanno lasciato a bocca aperta. Ma non si deve dimenticare che per governare bisogna avere la maggioranza in Parlamento. La volontà di una collaborazione o addirittura di formare una coalizione tra i due partiti maggioritari c’è, ma non basta. Dunque, si è pensato a varie possibili coalizioni che possono formarsi:
- Quella “semaforo”: per i colori dei partiti, il rosso di SPD, i verdi e il giallo di FDP;
- La “Giamaica”: il nero di CDU/CSU, i verdi e FDP.
Da oggi, le forze politiche avvieranno le trattative. Per il momento resta Angela Merkel al comando della Germania finché i partiti non troveranno una maggioranza. L’ultima volta nel 2017 ci sono voluti 6 mesi per arrivare ad un accordo. Toccherà ancora ad Angela Merkel l’ultimo discorso di Capodanno o ci sarà il nuovo governo? Attendiamo le volontà tedesche.