Quando si parla di genere giallo letterario, inevitabilmente – e per ragioni più che comprensibili -, salta alla mente un nome di donna ben preciso: Agatha Mary Clarissa Miller, conosciuta più comunemente come Agatha Christie. Un nome che, solo a pronunciarlo, evoca figure letterarie ben vivide nell’immaginario collettivo di qualsiasi lettore. Pensiamo, ad esempio, all’investigatore grassoccio e baffuto Hercule Poirot – personaggio così caro alla Christie, da apparire in trentatré romanzi e cinquantaquattro racconti. Oppure alla tenerissima e pettegola Miss Jane Marple, anch’essa apparsa in dodici romanzi e 20 racconti della scrittrice. Difficile non affezionarsi a questi personaggi che, seppure nella loro essenza stereotipata, hanno saputo conquistare un posto speciale nei cuori dei lettori più accaniti, contribuendo a rendere la Christie una vera e propria giallista di fama mondiale.
Ma oggi, nel giorno del suo centotrentunesimo compleanno, ci chiediamo: quanto ne sapete, in realtà, sul suo conto? Già, perché sembra proprio che la sua sia stata una vita così intrisa di mistero e adrenalina, che potremmo paragonarla alla trama di un suo romanzo. Difficile da credere? Siamo sicuri che questo articolo vi farà cambiare idea.
Ecco, dunque, una guida per conoscere i segreti del suo successo e, perché no, alcuni dei fatti più appetitosi su colei che è stata sì regina del mistero, ma anche delle curiosità e delle stramberie.
Chi era Agatha Christie?
Il 15 settembre 1890 la cittadina di Torquay, nella contea del Devonshire (Regno Unito), dà i natali a uno dei personaggi letterari più celebri a livello mondiale, nonché – probabilmente – la scrittrice più influente e prolifica del XX secolo. Nata Agatha Mary Clarissa Miller, la Christie – pseudonimo acquisito dopo il matrimonio con il primo marito, Archie Christie, nel 1914 – proveniva da una famiglia benestante dell’alta borghesia inglese. Ultima di quattro figli, la scrittrice descrisse la sua infanzia come “molto felice”, grazie anche alla presenza di forti figure femminili fin dalla più tenera età. Rimasta orfana di padre a soli dieci anni, infatti, fu allevata dalla madre, che si occupò in prima persona della sua formazione scolastica. Avida lettrice fin da bambina, la Christie annoverava fra i suoi scrittori preferiti personaggi del calibro di Lewis Carroll e Arthur Conan Doyle, che sarebbero poi divenuti le sue maggiori ispirazioni letterarie. Dopo aver vissuto per un periodo al Cairo insieme alla madre, per allietare i sintomi di un morbo che aveva colpito quest’ultima, la scrittrice tornò in Inghilterra e iniziò la stesura dei suoi primi racconti, che rimasero a lungonel cassetto dei sogni.
Nel 1913 conobbe Archibald “Archie” Christie, un aviatore della Royal Flying Corps, che sposò l’anno seguente. Il loro fu un matrimonio turbolento, terminato nel 1928 dopo un tradimento dell’uomo. Nello stesso anno, proprio a bordo del treno che farà da sfondo a uno dei suoi romanzi più celebri e amati – l’Orient Express – conobbe Max Mallowan, un archeologo britannico e suo secondo marito fino al 1976, anno della scomparsa della scrittrice. Questo fu certamente un matrimonio più felice, perché fu proprio a partire dagli anni Trenta che la Christie iniziò a scrivere e pubblicare alcune delle sue opere più amate e conosciute: La morte nel villaggio (1930), Assassinio sull’Orient Express (1934) e Dieci piccoli indiani (1939).
Regina del mistero, ma anche delle curiosità
Una vita normale, sebbene qualche difficoltà, quella descritta finora. Ma in pochi sanno che la sua, in realtà, è stata un’esistenza piuttosto movimentata e, se ci è consentito dire, fuori dalle righe. Ancora non siete convinti? Forse queste 7 curiosità sul suo conto vi faranno ricredere.
1) Il surf
Avete presente il detto “cavalcare l’onda del successo”? Sembra proprio che la nostra amata scrittrice inglese amasse cavalcare sì l’onda, ma quella dell’oceano! Quando non era ricurva sul suo scrittoio, infatti, la Christie amava surfare. Pensate che ha addirittura raggiunto Honolulu a bordo della sua tavola da surf! Galeotto fu un viaggio in Sudafrica con il suo primo marito, Archie, nel 1922.
2) Il canto lirico
Ma non era solo la passione per il surf a far battere il suo cuore adolescenziale. Sembra che il suo sogno della giovinezza fosse quello di intraprendere la professione di cantante lirica, ambizione rimasta nel cassetto – molto probabilmente – per la sua eccessiva timidezza. I lettori di tutto il mondo ringraziano, altrimenti non avremmo conosciuto le sue opere.
3) L’archeologia
Dopo il divorzio dal marito Archie, la Christie si sposò nuovamente con un archeologo, Max Mallowan – di tredici anni più giovane -, dal quale ereditò un profondo interesse per l’archeologia. Dopo il 1930, i coniugi intrapresero molti viaggi insieme, soprattutto in Medio Oriente, che diverrà uno sfondo importantissimo in molti dei suoi romanzi. Sul coniuge dirà: “Un archeologo è il miglior marito che una donna possa avere: più lei invecchia, più lui s’interessa a lei.”.
4) La camera 411 dell’Hotel Pera Palas
Il romanzo del 1934, Assassinio sull’Orient Express, fu scritto nella stanza 411 dell’Hotel Pera Palas di Istanbul, in Turchia, costruito nel 1892 per ospitare i passeggeri del treno. Vi hanno soggiornato, oltre alla Christie, personalità del calibro di Ernest Hemingway, Edoardo VIII e Alfred Hitchcock. Oggi, la stanza 411 è adibita a piccolo museo in memoria della scrittrice.
5) La disgrafia
Numerose foto la ritraggono intenta nella scrittura, ma in pochi sanno che la Christie non scrisse mai a mano i suoi romanzi, bensì li dettò a un assistente. Era affetta, infatti, da disgrafia, un disturbo specifico dell’apprendimento che le impediva di scrivere in modo leggibile.
6) La casa nel Devonshire
La scrittrice trascorse gran parte della sua vita in un’abitazione nel Devonshire, attualmente disabitata. Passarci la notte, per un fan della Christie, non avrebbe prezzo. Anzi sì, ce l’ha. È possibile soggiornarvi, infatti, alla modica cifra di 500 euro a notte.
7) La scomparsa
Il 3 dicembre 1926, dopo una lite con il marito infedele, sparì per oltre una settimana. La questione suscitò un interesse così vivido, che addirittura un giornale offrì una ricompensa di cento sterline. Si mobilitò, oltre ai poliziotti e a 15000 volontari, anche Sir Arthur Conan Doyle in persona. Fu ritrovata dieci giorni dopo in un hotel con spa nello Yorkshire, dove si era recata – a detta sua – per recuperare le energie dopo i continui litigi con il marito. E c’è di più: si registrò sotto falso nome, utilizzando quello dell’amante del marito, Nancy Neele.
Una vita vissuta alla stregua dei suoi romanzi, dunque. Appare ora limpido il significato di una delle due frasi più celebri: “La vita ha spesso una trama pessima. Preferisco di gran lunga i miei romanzi.”