Dopo una lunga attesa prima della partenza, tra tamponi e code interminabili, siamo giunti al momento delle gloriose Olimpiadi 2021. Giusto il tempo di tornare connessi telefonicamente, e gli atleti arrivati nei giorni scorsi a Tokyo da ogni parte del mondo hanno ricevuto un caloroso benvenuto da parte del presidente del comitato organizzatore dei Giochi Toshiro Muto. Egli rassicura le domande titubanti riguardo l’esito delle Olimpiadi durante una pandemia in corso affermando che si svolgeranno in sicurezza e senza pubblico per assicurare lo svolgimento secondo i protocolli anti COVID. Siamo pronti Azzurri!
A rappresentare l’Italia, in occasione della cerimonia d’inaugurazione dell’Olimpiade, ci sarà la giovane campionessa di pallavolo Paola Egonu.
Alta, disinvolta, dinamica, la più forte nel volley, la più social; sarà lei ad incarnare il volto di un’Italia finalmente moderna.
Paola Egonu, 22 anni, talento della Nazionale di Davide Mazzanti vola in Giappone per sfatare il tabù dell’oro olimpico, quest’oggi porterà la bandiera con i cinque cerchi all’interno dello stadio che, per una notte, racchiuderà il mondo intero. É stata prescelta dal Cio, su indicazioni del Coni, che nel ruolo di portabandiera dell’Italia avrebbe preferito l’istituzionalità di due medaglie d’oro, il ciclista Elia Viviani e la tiratrice Jessica Rossi, rispettando l’invito all’inclusione di genere, il messaggio di cui questi Giochi seppur limitatamente, saranno portatori.
Paola ha ricevuto la bella notizia martedì da Giovanni Malagò: appena atterrato in Giappone, il presidente del Coni ha telefonato all’atleta nel villaggio olimpico. Paola non ha saputo trattenere l’emozione, era radiosa: «Sono onorata per l’incarico che mi è stato dato dal Cio: portare la bandiera olimpica sarà un grande onore. Quando l’ho saputo, mi sono emozionata. Mi ritroverò a rappresentare gli atleti di tutto il pianeta, è una grande responsabilità: mi esprimerò e sfilerò per ogni atleta del mondo». Paola in un’intervista sul Corriere della Sera si era detta pronta alla rivoluzione pacifica: «Io, di colore, italiana: l’ignoranza e certe cose del passato hanno bisogno di un taglio netto» dichiara la campionessa.
Pronta a trasformare il look, capelli e unghie incluse; il sorriso? Non occorre é già tra I suoi punti di forza. Sarà accompagnata da altri atleti internazionali, che rappresentavano i più alti valori olimpici.
Una volta che il vessillo a cinque cerchi sventola, è il momento del giuramento degli atleti e degli ufficiali di gara. Paola sfilerà in grande compagnia, con la straordinaria partecipazione della First Lady degli Usa Jill Biden, del presidente francese Emmanuel Macron e dell’imperatore del Giappone Naruhito, che dovrebbe inaugurare ufficialmente l’Olimpiade più complessa, tamponata, ritardataria della storia moderna. Come da tradizione che si rispetti la sfilata dei 207 Paesi verrà aperta dalla Grecia, culla dell’olimpismo antico, e chiusa dal Giappone, Paese ospitante (l’Italia entrerà nello stadio 22esima, in ordine alfabetico, tra Israele e Iraq).
A Paola Egonu é stato assegnato il ruolo di leader del movimento pallavolistico internazionale, ma anche di campionessa rappresentativa di una generazione intera, quella del cambiamento degli stereotipi, dell’inclusione e della lotta al razzismo. Travolgente nella sua energia, nella sua libertà di pensiero, nelle sue scelte mai casuali. Dopo aver brillato sorridendo al mondo intero, sarà tempo di rimboccarsi le maniche. L’Italia del volley debutta domenica contro le atlete neutrali della Russia, bandita come nazione per lo scandalo doping, divise senza simboli e bandiera del Cio in panchina. Che vinca il migliore, forza azzurri/e!