Ciò che spesso si chiedono le persone, davanti all’obbligo tributario, ossia quell’obbligo che vede ognuno di noi costretto a pagare le tasse, è: “Perché mai devo dare allo Stato una parte del reddito che con le mie sole forze mi sono sudato?”
A questa domanda legittima difficilmente uno può replicare se non ha un quadro ben chiaro della situazione, anzi… Il più delle volte accade che colui che vorrebbe dare una risposta, si ritrova implicitamente a condividere tale riflessione, ma la risposta corretta c’è ed è anche importante.
Le tasse, o meglio i tributi che ognuno di noi versa allo Stato, hanno lo scopo di ridurre il divario tra chi ha di più e chi ha di meno, andando a prelevare quote maggiori di ricchezza ai primi, così da ridurre le tasse e la spesa dei secondi.
Questo fenomeno è facilmente riscontrabile nella spesa sanitaria, dove il prezzo del servizio che al singolo cittadino costerebbe 1000, grazie al prelievo compiuto dalla tassazione, non gli viene a costare nulla o al massimo il semplice ticket, là dove non è prevista l’esenzione, dando la possibilità a chi non potrebbe ricevere le cure di curarsi mantenendo uno stile di vita che, senza, assolutamente non potrebbe mantenere.
Stesso concetto per quanto riguarda tutte le altre forme di aiuto e sussidi a chi ne ha più bisogno e questo è il motivo per il quale lo Stato persegue assiduamente chi non paga le tasse, perché contro l’interesse del singolo, il quale è finalizzato a conservare intonso il proprio reddito per spenderlo esclusivamente in funzione dei propri interessi, vi si contrappone l’interesse collettivo tutelato dallo Stato.
Non solo… Tale interesse non deve essere visto come una contrapposizione tra ricco e povero, dove questi sono concorrenti e nemici. Perché, con i soldi prelevati “progressivamente” da entrambi, si garantiscono, sempre ad entrambi, sicurezza e servizi volti ad aiutarli ad affrontare eventuali minacce o ingiustizie che indistintamente potrebbero colpirli, con il notevole vantaggio di una forte riduzione del costo che singolarmente e privatamente dovrebbero comunque pagare senza sconti. Costi che comunque non sono alla portata di tutti.
In più, lo Stato, per garantire tutto ciò, ha necessità di investire sulla propria popolazione creando occupazione e quindi ulteriore reddito in capo a coloro che ricopriranno tali ruoli. Reddito che questi poi spenderanno presso i privati, acquistando a loro volta prodotti e servizi da questi ultimi offerti, garantendogli quel profitto che li ha spinti a fare impresa, facendo così “girare” quella famosa economia che permette a tutti di stare bene.
Concludendo, quando qualcuno afferma che attraverso la tassazione avviene la ridistribuzione della ricchezza, garantendo a tutti uno stile di vita migliore rispetto a quello che da soli potremmo avere, intende dire esattamente questo.