#20e30, insieme per il nostro futuro

È iniziato tutto da un foglio di carta e da un appello inviato da Lorenzo Pavanello alla pagina Instagram AQTR (Aggiornamenti quotidiani dalla Terza repubblica) – nata per avvicinare i giovani alla politica grazie all’uso di meme e satira – all’indomani della fine del governo Draghi, manifestando “il marcio e i difetti della nostra classe politica” e lanciando un messaggio per dar voce alle preoccupazioni per il futuro della generazione 20e30. 

Centinai di istanze, centinaia di foto, centinaia di fogli di carta dove ventenni e trentenni hanno fatto sentire la loro, anzi la nostra, insofferenza.

La classe politica ha a lungo trascurato nei suoi programmi elettorali le generazioni dei ventenni e trentenni, consapevole che per ogni elettore under35 si sono presentati alle urne almeno tre elettori over55. Ma questo è il passato”, così recita lo statuto di 20e30

Le nuove generazioni non vogliono più essere trascurate. Chiedono di essere ascoltate, di contare.

Così è nata #20e30, dall’appello di un ventenne che non è rimasto isolato. Un singolo appello che ben presto è diventato un’iniziativa allargata.

È stato così lanciato un appello apartitico e trasversale a tutte le forze: “Chi vuole impegnarsi a trasformare queste richieste in proposte elettorali concrete e realizzabili?”

La maggior parte dei partiti hanno subito aderito – Sinistra Italiana, Radicali, Partito Democratico, Azione, +Europa, Possibile, Noi con l’Italia, PSI, Volt, Articolo Uno, M5S, Europa Verde, Italia al Centro, Italia Viva, Forza Italia, Impegno Civico– hanno dichiarato pubblicamente sui loro canali ufficiali di voler ascoltare le istanze, di farle diventare parte dei loro programmi.

“Abbiamo chiesto ai partiti di condividere con noi quali proposte hanno intenzione di inserire all’interno del loro programma elettorale, in ottica parlamentare e di governo.

Le tematiche sono: Lavoro e Politiche sociali; Istruzione e Capitale umano; Ambiente ed Energia; Diritti civili e sociali; Welfare.

Daremo ampia fiducia ai partiti, ma non ci accontenteremo di parole. A intervalli regolari all’interno della legislatura, e ogni qualvolta uno dei temi sarà oggetto di discussione e dibattito, effettueremo delle valutazioni oggettive sul comportamento di ogni partito. Se vogliamo che la politica parli ai giovani – conclude lo statuto –  noi Millennials e GenZ dobbiamo parlare alla politica, per far sentire quali sono i nostri bisogni e le nostre priorità. Non è una generazione contro le altre, ma se vogliamo nuove risposte e nuovi temi al centro delle agende sta ora a ognuno di noi partecipare e dimostrare la volontà di far parte del dibattito pubblico, e poi votare”. 

Se la politica non ascolta i giovani, se la politica non concede spazio ai giovani non ci sarà futuro.

L’auspicio è l’adesione totale dei partiti, mancano ancora all’appello Lega, Fratelli d’Italia, Coraggio Italia e UdC

Diffondiamo l’iniziativa, lanciamo delle richieste per il nostro futuro. “Da soli siamo solo rabbia, insieme possiamo essere una squadra”.

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